Piccole storie – R.C.

Vi racconto brevemente la storia di un gatto particolare: R.C.
Un giorno si presentò davanti casa ed era già adulto. All’inizio fu molto aggressivo con me e con tutti i nuovi compagni della colonia; probabilmente era abituato a girovagare e vivere da solo e non aveva avuto molti contatti con altri mici. Dopo parecchi mesi di convivenza all’interno della colonia il suo carattere si addolcì, ma con l’arrivo della tranquillità si affacciò anche il suo stile strano e inconfondibile, cioè quello di miagolare forte e in continuazione! E’ difficile descrivere a parole il suo miagolare, ma i suoi MEWWWW MEWWWW MEWWWW erano e sono fastidiosi per i timpani di chiunque. Così mi venne spontaneo chiamarlo R.C. Nessuno credo si scandalizzerà se lo traduco letteralmente in Rompi Coglioni 😀


Oggi Rc continua con il suo inconfondibile stile e non ha certo perso la verve di essere un gatto canterino e urlatore. Con mia grande gioia è diventato affettuoso con mamma Giusi e più tranquillo con gli altri suoi compari.

Il fedele Cico

Tutto iniziò con la morte della mia cara mamma. Lei era più grande di mio papà di quasi 10 anni; era una madre dolcissima e sempre allegra. In tarda età si ammalò di cuore e all’età di 78 anni, nel 1977, ci lasciò.
I miei genitori furono sposati per quasi 50 anni e la morte di mia madre fu un durissimo colpo per noi figli, ma soprattutto per mio padre. Ancora oggi sento la sua mancanza…
Dopo la sua scomparsa mio padre, nonostante avesse in casa 8 gatti, mi disse che avrebbe avuto piacere di tenere anche un cane. Dopo neanche una settimana dalla sua richiesta, mentre mi recavo a  buttare la spazzatura, trovai in un cassonetto un batuffolo che piangeva disperatamente. Lo presi e lo portai a casa; lo lavammo perchè era molto sporco e telefonammo a mio padre per raccontargli dell’accaduto.
Mio padre lo volle subito con lui e lo portai a casa sua, con i miei figli. Cico, questo il nome che gli diede, ma constatammo che non stava sicuramente bene. Lo portammo dal veterinario e gli diagnosticarono molti problemi, non per ultimo la scabbia. Ricordo che spesi quasi un milione delle vecchie lire per rimetterlo in sesto. Il cagnolino rispose bene alle cure e guarì perfettamente!

Cico_1Cico e il mio papà diventarono inseparabili; era un compagno fedele e spesso guardavano la tv insieme. Lui amava il telefilm dell’ispettore Rex; dormivano insieme, mangiavano insieme, insomma Cico riuscì in parte a colmare il vuoto che mio padre aveva nel cuore dopo la morte della moglie.

Passano gli anni; mio padre era un uomo che credeva molto nella sua indipendenza ma la vecchiaia e i malanni arrivano per tutti: un giorno, mentre era solo in casa, mise un piede in fallo e la conseguenza di una brutta caduta fu il femore rotto. Venne ricoverato subito in ospedale e si sa, per gli anziani la riabilitazione è molto lunga. Parlo con mio fratello e decidemmo che non era possibile lasciare Cico da solo, per cui lo portai a casa con me.
Terminata la riabilitazione non fu più possibile per il nostro papà tornare a vivere da solo, quindi ci alternammo nel prenderci cura di lui dato che oltretutto soffriva di diabete e doveva seguire un particolare regime alimentare; insomma andava accudito in tutto e per tutto.

Con noi è stato felice ed ha vissuto gli ultimi anni della sua vita in serenità, lasciandoci il 18 luglio del 2012.

Cico_2Nel dicembre di 5 anni fa io accuso un malore alla schiena e devo subire un intervento. Tutto si risolve in bene ma mentre un giorno devo recarmi in ospedale per rimuovere i punti passando vicino a Cico che, come spesso, si sdraiava sotto il portico insieme ai gatti, noto che non si muove. Capisco immediatamente che è una situazione anomala e al mio ritorno porto subito Cico dal veterinario. Purtroppo la notizia è molto triste: Cico ha un tumore al fegato ed è in fase terminale. Decidiamo con dolore di non farlo soffrire…
Non riesco a descrivere quello che ho provato mentre gli facevano le punture sedative e gli tenevo la zampa. Quante lacrime…

Cico_3

Così anche Cico ci ha lasciati ed ora è sepolto nel mio giardino. E’ morto il 18 aprile del 2012, lo stesso giorno di mio padre, ma tre mesi prima.
Forse sarà una coincidenza, ma anche mio padre se ne è andato serenamente nel sonno, come il suo amato Cico…

Piccole storie – Chica

Ho sempre cercato di aiutare tutti i gatti che si sono affacciati alle mura di casa, abbandonati e non, ma dalla morte di Cico non ho avuto più cani. Nel 2013 è arrivata al mio cancello una cagnolina, forse smarrita, molto affettuosa a cui ho dato il nome di Chica.

 

Si presentava ogni giorno al cancello e per un anno e mezzo l’ho nutrita senza farmi accorgere da mio marito, che non vedeva di buon grado l’idea di avere un altro cane in casa. Fuori dal perimetro delle mura ho allestito una comoda cuccia per cui Chica aveva piena libertà di scorrazzare in campagna e al momento del bisogno anche il pranzo e la cena assicurata. Inoltre ho aperto anche un evento su facebook per cercare di farla adottare, senza successo.

Un giorno, all’improvviso, Chica sparì e lasciò in me sofferenza, tanti pensieri e una grande nostalgia.

Una giornata tipo…

Non  so se raccontarvi come si trascorre una tipica giornata in colonia sia per voi interessante, ma posso dirvi che resta sempre una gioia anche dopo tanti anni; non è mai una routine.
Ogni mattina la sveglia è circa alle 5 e 30;  la truppa pelosa non si riunisce tutta insieme e viene a salutarmi in posti differenti. Alcuni  mici mi aspettano davanti alla porta di casa, altri nella zona di dietro. Si muovono in gruppi ed è nostra abitudine distribuirci in questo modo. Anche io lo preferisco perchè così posso avere più saluti dai miei amati.

Pappe_1Prima di pensare alla colazione e di aver cura della mia persona da brava gattara inizio con la distribuzione del cibo e mi assicuro che tutti possano  mangiare; la cosa più bella è che le pappe sono sempre  precedute da coccole e fusa. Subito dopo aver riempito le ciotole provvedo a posizionare le scodelle con l’acqua pulita. Alla fine il lavoro meno felice perchè debbo pulire tutto terrazzo dai residui del primo pasto.

Ecco, terminato il primo incontro mattutino posso dedicare un pò di tempo a sistemarmi; d’altra parte sono sempre una signora 🙂

Pensate che la mattinata sia terminata? Assolutamente no, perchè alle 10 e 30 c’è la seconda colazione con il suo ricambio acqua e stessa cosa avviene alle 13. Dovete sapere che i gatti amano mangiare piccole razioni, ma spesso durante il giorno; forse penserete che siano un pò viziatelli. E’ il mio modo per accudirli e per fare stare bene i miei piccini. Inoltre dovete pensare che i gatti in colonia sono liberi e si muovono molto. Lo spazio da perlustrare ogni giorno è veramente grande e quindi hanno un metabolismo che brucia tutto quello che viene mangiato.
Detto questo non vi meravigliate se c’è un altro “rifornimento” alle 17 e per tutti gli amanti delle ore serali c’è l’ultimo appuntamento delle 20.
I gatti sono per lo più animali notturni per cui la cena è più sostanziosa, accompagnata da tante coccole: <<ci vediamo domani, paperetti miei>>.

Pappe_2Una volta a settimana pulisco le loro cucce e d’inverno metto pezze pulite di lana, d’estate di cotone affinchè possano accoccolarsi sempre in un luogo morbido e pulito.
I miei piccini sono quasi tutti sterilizzati, ma ne arrivano sempre di nuovi: la casa è circondata da aperta campagna e l’odore del cibo attira tutti i gatti delle vicinanze, proprio come è successo con Foffo, il nuovo trovatello, che ormai sta qui in pianta stabile.
I nuovi arrivati all’inizio sono titubanti, poi si accorgono che mamma Giusi è una brava gattara e si affezionano, come io con loro.
Come ogni colonia libera ci sono gatti che vengono abbandonati nel mio giardino da persone poco civili; alcuni neonati, altri che già mangiano da soli. Quelli piccoli piccoli li ho cresciuti col biberon allattandoli tante volte durante la giornata. Altre volte li ho affidati a qualche mamma gatta.
Con grande dispiacere devo dire che non tutti ce l’hanno sempre fatta.
Tra tante belle storie ce ne sono alcune veramente tristi, come quella volta in cui ben 10 sono morti avvelenati. Purtroppo i vicini di casa non sono contenti di questa colonia. Mi hanno detto che i  loro bisogni gli rovinano le piante. E’ un gran dispiacere per me sia pensare del disturbo che recano agli altri, sia vedere che sono stata costretta, con gran pena, a seppellirli nel mio giardino.

Questa è la mia colonia amici e questa è la vita quotidiana a contatto con tutti i miei piccini. Una vita che parla di storie belle e gioiose, a volte tristi e sofferte, ma che nel loro trascorrere riempiono la mia.

I miei primi amori a quattro zampe e “il dolce Biscottino”

Cari amici oggi vi racconto qualcosa di me e di come è nato l’amore per gli animali. Sin da quando ero bambina i miei genitori hanno avuto cani e gatti e ne ho visti girare tanti per casa; loro li adoravano.
Quando mi sono sposata mi è venuto spontaneo adottare 3 cani: Orso, un pastore maremmano, Luna e Crema che invece erano meticci ma con sangue di cane da pastore.
Luna ci lasciò dopo essersi ammalata di tumore, Crema invece venne investita da un’auto; Orso sparì senza lasciare traccia. Ho sempre avuto il sospetto che mi fosse stato rubato visto che era un cane bellissimo e dal carattere docile.
Dopo aver perso l’affetto dei miei tre cani trovai dei gatti in un bidone della spazzatura e li portai a casa. I miei figli diedero loro i nomi di Link, Rio, Thora e Shampù; allora erano piccoli e li scelsero perchè erano alcuni beniamini dei loro cartoni animati preferiti.
I gatti restarono con noi tanti anni e ci lasciarono solo perchè la vecchiaia o le malattie ebbero il sopravvento.

Principessa_Biscottino
Principessa e Biscottino

Durante quegli anni ho incontrato molti gatti abbandonati e ho sempre cercato di salvarli dalla strada portandoli a casa. Fu così che una di queste micette, Principessa, diede alla luce il mio Biscottino.

 

 

Biscottino nacque con una grave malformazione alla colonna vertebrale ed era paralizzato ad entrambi gli arti posteriori.Il piccolo si trascinava come poteva con le zampine davanti e lo portai da vari veterinari; nessuno mi diede speranza di guarigione.

Non mi rassegnai assolutamente e attraverso internet scrissi ad un sito, “Gli amici di Greta” dove si possono leggere molte informazioni sugli animali disabili. In brevissimo tempo mi risposero molti veterinari e mi consigliano delle medicine. Imparai a fare punture e diedi a Biscottino tutte i farmaci consigliati. Nel giro di tre mesi Biscottino riprese a camminare! Che felicità!

Certo, non era una andatura tipica di un gatto in salute, ma riusciva ad usare abbastanza gli arti posteriori per fare i suoi spostamenti. Da allora Biscottino sembrò essere consapevole che la sua Giusi l’avesse salvato dalla paralisi e come per esserne grato divenne la mia ombra. Dormivamo sempre insieme e mi seguiva ovunque; mi aspettava davanti al cancello di casa quando uscivo.
Un triste giorno, mentre non ero in casa, Biscottino uscì dal cancello e attraversando la strada venne investito da un’auto, proprio come la mia Crema.
Potrete certo immaginare il dolore che provai quando lo trovai morto al mio ritorno a casa.
Distrutta dal dolore lo seppellì nel giardino, insieme agli altri mici e cani che avevo perso.
Il mio giardino è un piccolo cimitero e custodisce tanti miei amori pelosi; li voglio tutti con me. Sono veramente molti quelli sepolti e tra le siepi e l’erba resta conservato anche il ricordo del cane di mio padre, Cico, di cui un giorno vi racconterò…

Un gatto di strada di nome Bob

Nell’immaginario comune quando le persone descrivono il carattere di un gatto si cade spesso nel classico clichè di un animale scontroso, poco socievole e interessato quasi esclusivamente ad un posto comodo dove vivere, dormire e con una ciotola ben piena e continuamente rifornita del suo cibo preferito.
Poi ci sono felici possessori di uno o più gatti che hanno una vita quasi in simbiosi con il proprio quattrozampe, che hanno i cellulari stracolmi di foto “rubate” in tutte le possibili posizioni buffe, che raccontano i loro momenti familiari includendo spesso e volentieri le gesta del proprio peloso.

Ma poi…ci sono storie eccezionali e di questo voglio raccontarvi oggi.

Bob

E’ il caso del gatto Bob e del suo amico James, due vite solitarie che per puro caso si sono incrociate e sono diventate inseparabili. Non vorrei svelare molto, perché consiglio la lettura del libro “A spasso con Bob” e che potete acquistare a poco prezzo su Amazon cliccando sul banner che trovate qui sul mio blog (mi raccomando, usatelo spesso così aiuterete i miei piccini).

 

Posso solo dirvi che James aveva una vita da clochard, con un passato giovanile di droga e alcool; suonava la sua chitarra per le vie di Londra con la speranza di poter racimolare qualche soldo. In un giorno triste come tanti incontra fuori dal suo alloggio popolare un gatto di strada, affamato e malato. James decide di sfamarlo, curarlo e di dargli un nome: Bob. Quando Bob riprende tutte le sue forze e torna ad essere un bel gattone rosso, James decide di ridargli la sua libertà, ma Bob non ne vuole sapere di lasciare il suo nuovo amico e diventano due inseparabili vagabondi in cerca di avventure metropolitane.

James Bowen, l’autore del libro “A spasso con Bob” ha attirato l’attenzione di molti amanti dei gatti che lo hanno filmato spesso mentre girovaga tra le strade di londra in compagnia del suo fedele amico.

Sono stati scritti altri libri non tradotti che possono essere acquistati in lingua originale.
Inoltre sono ultimate le riprese del film che narra dei due amici e che si basa proprio sul racconto del primo libro. Speriamo di trovarlo presto nelle nostre sale.

Nel frattempo, buona lettura a tutti!

Amici di Amazon

Da oggi la mia colonia è un’affiliata di Amazon. Cosa significa? Nella pagina degli Sponsor e in altri articoli troverete un banner cliccabile che riporta al sito di Amazon. Come tutti sapete Amazon è un grandissimo negozio online e potete acquistare qualsiasi cosa. Quando avrete terminato l’ordine Amazon devolverà una piccola quota alla mia colonia.

NESSUNA SPESA AGGIUNTIVA risulterà nei vostri acquisti!

Amazon è amica della colonia felina dell’Etna e contribuisce con questa modalità all’aiuto per le mie palle di pelo.

Grazie di cuore a tutti coloro che acquisteranno tramite il mio sponsor!

Cure del gatto – Dare la pillola

Ciao amici, inauguro la sezione “le cure del gatto” dicendovi che nei miei articoletti tratterò anche di argomenti di interesse comune inerenti a malattie e cure dei nostri gatti, senza dimenticare che per problematiche serie e specifiche dovete sempre rivolgervi al vostro veterinario di fiducia.
VeterinarioA tutti noi sarà capitato di somministrare una compressa al nostro gatto. Spesso ci siamo posti questo problema dato che i nostri mici sono restii ad ingoiare qualcosa che non è certo cibo. Quindi nel momento in cui abbiamo provato a dare una pillola alle nostre bestiole abbiamo anche notato che in quegli istanti “viene fuori” tutta l’aggressività classica dei felini.
Il gatto non sopporta essere costretto a fare qualcosa che non vuole o che non gli piace assolutamente. Quindi ci poniamo il problema di come comportarci, dato che dobbiamo in ogni caso dare dei medicinali in pillola ai nostri pelosetti.

Nel web ci sono molte pagine che trattano questo argomento e quindi voglio porvi all’attenzione quelle che penso siano  di più facile comprensione:

Wiki – Come dare pillola con illustrazioni

Ricordo che alcuni prodotti che avete visto nel video, come lo sparapillole, si possono trovare-ordinare presso le farmacie veterinarie. Il sezionatore, detto anche tagliapillole e il polverizzatore vengono usati anche in medicina pedriatica e non.
Per tutte le persone che hanno un pò di manualità le pillole possono essere separate con un coltello a lama piatta ben affilato o ridotte in polvere premendole tra due cucchiai della stessa grandezza (dalla parte concava). Ciò che DOVETE sempre rispettare è il dosaggio del medicinale, che deve essere compatibile con il peso del vostro micio. Per conoscerlo usate la vostra bilancia pesapersone, salendo prima con il vostro gatto in braccio e poi senza. La differenza tra le due pesate è il risultato di cui avete bisogno.
Con molti gatti è veramente complicato anche eseguire alcune operazioni che abbiamo visto e l’unica alternativa è nascondere il medicinale nel cibo. Sono utili gli stick morbidi che si trovano in confezione multipla come snack, sezionandone un pezzetto in due e nascondendo il frammento di pasticca all’interno, o fare delle piccole polpettine di carne macinata. Ciò che è importante è l’appetibilità del boccone che deve essere ben saporito. Provate anche a mischiare un pochino di pasta d’acciughe, i gatti la trovano irresistibile!

Un pò di umorismo