La storia di K

Ricordo molto bene quella mattina di un anno e mezzo fa. Saranno state circa le 7 e stavo facendo tranquillamente la mia colazione. Il mio cellulare squillò; era una mia cara amica che, disperata, mi diceva di aver trovato 5 piccoli mici abbandonati e non sapeva cosa fare. Le dissi di portarli a casa mia e che avremmo trovato una soluzione. I micetti erano già svezzati e quindi, per fortuna, mangiavano da soli. Erano bellissimi: due neri, un siamesino e gli altri due bianchi e grigi. Senza perdermi d’animo, cercai da subito un’adozione per loro tramite un social network; dopo qualche giorno mi scrisse un giovane ragazzo di nome Rocco disposto ad adottarne uno. Lo invitai a casa mia e lo portai a vedere i cuccioli che tenevo al riparo in uno spazioso stanzino. Rocco era indeciso, non sapeva chi adottare. Erano tutti bellissimi, ma lui poteva tenerne uno solo. All’improvviso uno dei due micetti bianchi e grigi gli si avvicinò e si arrampicò goffamente sulle sue spalle. Fu amore a prima vista!

A quel punto Rocco mi disse: Giusi, vedi, lui mi ha scelto! Adotterò questo bellissimo micio e lo chiamerò K.

Rocco è un giovane giocoliere di strada e il suo lavoro lo porta a stare sempre in giro così ha abituato sin da subito il bellissimo K a seguirlo nei suoi spostamenti in camper. A distanza di più di un anno devo riconoscere che il mio giovane amico è stato davvero bravissimo ad educarlo e K bravissimo ad imparare.

Ora i due girano insieme il mondo in camper e sono in perfetta simbiosi. K partecipa alle giocolerie di strada, gira con il suo papà senza un guinzaglio e vive libero e felice.

Buona vita K!
Grazie, caro Rocco per l’amore che gli dai!

Degli altri cuccioli vi racconterò in seguito.

I miei amori pelosi

La Storia di Screamy

Era il 29 luglio, stavo andando come tutti i giorni dai miei dolcissimi micini, quando all’improvviso mi accorgo che all’angolo della strada una gatta miagola incessantemente per chiedere aiuto. La scena che mi si presenta non è delle migliori, purtroppo. La micia è stata investita e riporta escorazioni da trascinamento nelle zampe posteriori,non riesce a reggersi in piedi e tenta invano di seguirmi. Non avrei mai potuto lasciarla li, era morte certa, perchè la zona è troppo trafficata, cosi decido di potarla all’interno del mio residence e di ricoverarla all’ambulatorio veterinario vicino casa il lunedi successivo (il giorno del ritrovamento era sabato ed era chiuso). Era disidratata, affamata, povera piccola.

In attesa della visita veterinaria, la piccola rimane sotto in giardino, la paura è molta perchè temo possa accaderle qualcosa. Grazie a Dio, lunedi mattina riesco a portarla dal veterinario e date le sue condizioni, è necessario ricoverarla per accertare qualsiasi tipo di problema.Vengono fatte 2 radiografie a distanza di una settimana; riporta una frattura al bacino di lieve entità e non necessita di intervento. La sua deambulazione, però, risulta compromessa per il trauma subito…
Nel frattempo somministrano antibiotici per le ferite nelle zampette, la rimettono in sesto nei limiti del possibile. La sua degenza dura circa 12 giorni, si avvicina ferragosto e devo trovarle un’altra sistemazione.Una mia cara amica la tiene una settimana, dopodichè trovo uno stallo a pagamento. Si presenta, però, un inconveniente: la piccola Screamy è incontinente e la stallante non puo piu tenerla. Sono disperata, è il mese di agosto, non riesco a trovare un’adeguata collocazione per lei. Solo una persona si fa avanti:la mia carissima amica Giusy! Dal 1 settembre Screamy è entrata a far parte della Colonia felina dell’etna ?
Non ringrazierò mai abbastanza Giusy per il gesto di grandissima generosità che ha dimostrato verso di noi, senza di lei non avrei saputo cosa fare e molto probabilmente Screamy sarebbe rimasta una randagina lasciata al suo destino. Invece, adesso, so che sicuramente una persona dal grande cuore le darà tanto amore. ? Con la promessa di aiutarla sempre mando un abbraccio a Giusy e tante carezze alla ciurma pelosa dell’ Etna ?

La morte di Randy 16 Maggio 2017

Sembrava una giornata come tante altre, movimentata dai giochi dei micetti ma serena. Purtroppo, nel tardo pomeriggio, una terribile disgrazia ha colpito, improvvisamente e inaspettatamente, la colonia. La mia dolcissima e piccola Randy è stata investita da un’auto e mi ha lasciato. Nel villaggetto dove abito non ci sono molte famiglie e le probabilità di essere investiti e’ davvero difficile ma è andata così. Quando l’ho trovata non ho potuto fare altro che constatarne la morte..l’ho avvolta in una copertina e l’ho sepolta nel mio giardino…è stato davvero terribile! Randy era arrivata nel mio giardino circa 5 anni fa, era molto malata ma non riuscivo ad avvicinarla. Dopo circa un mese che veniva a mangiare e poi scappava via, ho notato che migliorava e, in seguito, guarì senza che io l’avessi curata. Mi sembrò quasi un “miracolo”. Dopo poco, s’integrò perfettamente con il resto della mia ciurma pelosa; diventò una splendida micetta, piccina di stazza ma in ottima salute, giocherellona, socievole e affettuosa. Mi occupo di animali da più di 20 anni ma ad avvenimenti del genere non ci si abitua mai e la sofferenza è sempre tantissima. La cosa strana che mi ha colpito è che Randy era stata adottata a distanza, tanti anni fa, dalla mia carissima amica e sorella Sonia, che era scomparsa, prematuramente, pochi mesi prima. Questa coincidenza mi ha davvero segnata ma ha lenito il mio dolore!  Su 40 mici perchè sarà toccato proprio a lei? A questa domanda non troverò mai risposta ma voglio pensare che Sonia e Randy avessero bisogno di stare insieme per qualche motivo a me ignoto. Riposa in pace piccina mia…adesso sei in cielo insieme alla tua dolcissima mammina a distanza.

VI VOGLIO BENE E VE NE VORRO’ PER SEMPRE

NON VI DIMENTICHERO’ MAI 

La storia di Wendy

Ogni gatto ha una sua storia e un po’ di magia dentro di sé. In questi vent’anni, ho avuto talmente tanti mici che potrei scrivere un libro per tutte le esperienze e gli aneddoti che ho da raccontare. Oggi, vi racconto la storia di Wendy. Arrivò circa un anno fa nel mio giardino. La chiamai così da subito forse perché da piccola la mia fiaba preferita era proprio quella di Peter Pan e quando vidi, per la prima volta, quel batuffolo peloso mi sembrò proprio che venisse fuori da una favola.
 

Era una cucciola piccina e impaurita, abbandonata da qualcuno che, sicuramente, non aveva un briciolo d’amore nel suo cuore. Il mio giardino era già abitato da tantissimi altri mici e Wendy non era accettata da tutti. Spesso dovevo cercare di proteggerla dall’essere aggredita ma non sempre ci riuscivo perché lei temeva anche me. Cercai di avvicinarmi a lei senza troppa pressione, un po’ per volta…un passetto al giorno. La mia voce aveva sempre un tono dolce e rassicurante ma Wendy non ne voleva proprio sapere…mangiava in fretta un po’ di pappa e poi fuggiva via a nascondersi. Passò un mese prima che potessi farle la prima carezza. Ancora oggi ricordo i suoi occhietti dolci quando le sfiorai delicatamente la  testolina e posso dirvi con certezza che quella carezza era stata tanto desiderata. Quella piccola micia aveva, finalmente, trovato in me l’amore e la cura di cui aveva bisogno. Oggi, Wendy è una bellissima gattina che vive, serenamente, nel mio giardino insieme alle altre mie dolcissime palline pelose. E’ socievole, felice…corre, salta, gioca, mangia, ha una bellissima cuccia e spesso entra in casa per esplorare tutti i posti ancora a lei sconosciuti. Si sa…I GATTI SONO DEI GRAN CURIOSONI!
Non so cosa farei senza le sue fusa, le sue unghiette, i suoi bacini, i suoi occhioni!

GRAZIE WENDY PER L’AMORE CHE MI DAI!

“Si sta come d’autunno sugli alberi…”

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Cari amici, con l’arrivo dell’autunno e dei mesi invernali, a causa del freddo e delle piogge, la situazione alla colonia diventa più impegnativa del solito. Mamma Giusi si impegna tantissimo per accudire e proteggere i mici e cerca di dare loro una vita serena con tanto cibo, cure, coccole e cucce che li riparino dalle intemperie. Come del resto ha sempre fatto.
 
In questi ultimi mesi ci sono stati nuovi abbandoni di cuccioli ma non mi scoraggio perché so che con il mio e il vostro aiuto economico riuscirò ad andare avanti. Ogni tanto si verifica qualche dolorosa perdita ma è inevitabile visto che le mie palline pelose vivono in un grande giardino e in aperta campagna; essendo felini liberi vanno girovagando ovunque e questo può comportare dei pericoli inaspettati. In quest’ultimo periodo mi hanno addolorato tantissimo le perdite Bisou, Pippy e Bunny, tre cuccioli che ho trovato mesi fa nel mio giardino. I tre piccolini all’inizio erano molto spaventati e non riuscivo ad avvicinarli, ma non mi sono arresa. In pochi giorni ho conquistato la loro fiducia, non solo nutrendoli ma anche avvicinandomi un passo per volta, con dolcezza, discrezione e un tono di voce rassicurante. Era fatta! Da quel momento erano loro che si avvicinavano senza più alcun timore.
 
Purtroppo, dopo solo qualche mese il piccolo Bisou, che ormai era diventato un coccolone, è sparito all’improvviso. L’ho cercato ovunque ma niente da fare! Ormai manca da oltre 2 settimane ed ho perso ogni speranza di rivederlo. Spero solo che sia stato raccolto da qualcuno che se ne stia prendendo cura.
Bunny si è ammalato di una gastroenterite acuta; lui era molto fragile e nonostante le prime cure veterinarie e la vaccinazione non ce l’ha fatta. Aveva degli occhietti dolci che mi incantavano e mi manca tantissimo. L’ho sepolto nel mio giardino.
Pippy sembrava il più forte dei tre ed era davvero così; si notava anche fisicamente. Purtroppo, andando in giro nei giardini adiacenti al mio ha ingerito probabilmente del veleno e l’ho trovato morto, dopo un’assenza di un paio di giorni. Ho chiamato il veterinario che mi ha detto che la bava alla bocca era quasi sicuramente un sintomo da avvelenamento. Per averne la certezza avrei dovuto fare un’autopsia ma non ho potuto perché era costosa ed io non ho un budget che mi consentiva di farlo; mi sono accertata intorno della presenza di esche per topi  o di altre sostanze velenose. Non ho trovato nulla e ho preferito conservare i soldi per curare e dare da mangiare gli altri pelosetti.Anche lui giace sepolto nel mio giardino.
 
In questi 20 anni in cui mi occupo di animali ne ho salvati tanti ma ne ho persi altrettanti, non solo per malattia ma anche per vecchiaia e il mio giardino è un piccolo cimitero di anime.
Voglio ricordarvi che mamma Giusi vive in un posto molto isolato; sono pochi gli abitanti del villaggetto in cui abito e non ho buoni rapporti con tutti. Le gattare come me non sono sempre ben viste perchè la presenza di molti gatti procurano un certo fastidio.
Spesso, con l’arrivo di forti temporali, la strada dove abito si allaga e percorerla per raggiungere il paese che dista qualche chilometro non è semplice, ma non mi perdo d’animo. Mi metto galosce e impermeabile e neanche questo mi ferma. Non voglio dire che sono invincibile, ma che mi sforzo sempre al massimo per non far mancare niente ai miei mici. Comunque qualche volta sono rimasta isolata e non ho potuto uscire da casa per la forte pioggia; è meglio che non faccia imprudenze. Se mi accadesse qualcosa chi si occuperebbe più di queste creature?
Conto sempre sulla solidarietà di chi ama gli animali e sà quanto sia dura affrontare ogni giornata. Sono sempre ricambiata dal loro amore e spero di poterli aiutare fino agli ultimi giorni della loro vita, sotenendoli, curandoli, amandoli.
 
Confido molto nelle adozioni a distanza perché questo mi dà la certezza di ricevere aiuti ogni mese, ma qualsiasi altro tipo di aiuto potete darci per noi sarà sempre importantissimo.
 
Mamma Giusi vi aspetta! Ci sarete?
Un caro abbraccio a tutti voi e grazie.
 
Seguitemi con le notizie e gli aggiornamenti anche sul mio contatto facebook: Giusi Boggio

Piccole storie – Attila cerca adozione

Miao e “grrr” a tutti, sono uno dei tanti fortunelli della colonia dell’Etna, arrivato 2 anni fa già adulto e subito mi è stato dato un nome speciale: ATTILA!
attila_1 Mamma Giusi mi ha chiamato come il re degli Unni, un condottiero feroce e conquistatore, noto a molti come “il flagello di Dio” e per le sue devastazioni in battaglia, tanto che si diceva: <<dove passa lui non cresce più l’erba>>. Forse la mia mamma adottiva ha esagerato un pochino dandomi questo nome, ma quello che combino è da vero guerriero!
Sono sempre stato aggressivo con lei e con il resto della colonia; l’ho graffiata spesso, al volto, al corpo e alle gambe mentre lei mi portava il cibo con affetto. Il mio caratteraccio non è mai cambiato anche se la mia mamma cerca continuamente di educarmi e addolcirmi un po’.
Io sono un tipo TOSTO e non mollo nonostante le sue premure e gentilezze. Mamma Giusi pensa che io abbia avuto un’ infanzia infelice e che forse ho subito anche dei maltrattamenti; purtroppo, io e lei comunichiamo con due lingue attila_2diverse e non ci capiamo al volo, con la speranza che lo scambio di sguardi possa aiutarci.Come si dice: “gli occhi sono lo specchio del cuore e dell’anima” e se fissate i miei… un pochino di fierezza e baldanza la notate!

Qualcuno tra di voi ha il “coraggio” di adottare a distanza un vero monellaccio?
attila_3Io e la mia mamma ne saremmo felici; ci sono tanti piatti di pappa nel suo giardino, tanti gattacci con cui sfidarmi “all’ultimo croccantino” e tanti “miao” che non tollero e che mi fanno salire il sangue ai baffi!
Sono arcistufo di duellare per la mia scodella, mi aiutate???