“Si sta come d’autunno sugli alberi…”

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Cari amici, con l’arrivo dell’autunno e dei mesi invernali, a causa del freddo e delle piogge, la situazione alla colonia diventa più impegnativa del solito. Mamma Giusi si impegna tantissimo per accudire e proteggere i mici e cerca di dare loro una vita serena con tanto cibo, cure, coccole e cucce che li riparino dalle intemperie. Come del resto ha sempre fatto.
 
In questi ultimi mesi ci sono stati nuovi abbandoni di cuccioli ma non mi scoraggio perché so che con il mio e il vostro aiuto economico riuscirò ad andare avanti. Ogni tanto si verifica qualche dolorosa perdita ma è inevitabile visto che le mie palline pelose vivono in un grande giardino e in aperta campagna; essendo felini liberi vanno girovagando ovunque e questo può comportare dei pericoli inaspettati. In quest’ultimo periodo mi hanno addolorato tantissimo le perdite Bisou, Pippy e Bunny, tre cuccioli che ho trovato mesi fa nel mio giardino. I tre piccolini all’inizio erano molto spaventati e non riuscivo ad avvicinarli, ma non mi sono arresa. In pochi giorni ho conquistato la loro fiducia, non solo nutrendoli ma anche avvicinandomi un passo per volta, con dolcezza, discrezione e un tono di voce rassicurante. Era fatta! Da quel momento erano loro che si avvicinavano senza più alcun timore.
 
Purtroppo, dopo solo qualche mese il piccolo Bisou, che ormai era diventato un coccolone, è sparito all’improvviso. L’ho cercato ovunque ma niente da fare! Ormai manca da oltre 2 settimane ed ho perso ogni speranza di rivederlo. Spero solo che sia stato raccolto da qualcuno che se ne stia prendendo cura.
Bunny si è ammalato di una gastroenterite acuta; lui era molto fragile e nonostante le prime cure veterinarie e la vaccinazione non ce l’ha fatta. Aveva degli occhietti dolci che mi incantavano e mi manca tantissimo. L’ho sepolto nel mio giardino.
Pippy sembrava il più forte dei tre ed era davvero così; si notava anche fisicamente. Purtroppo, andando in giro nei giardini adiacenti al mio ha ingerito probabilmente del veleno e l’ho trovato morto, dopo un’assenza di un paio di giorni. Ho chiamato il veterinario che mi ha detto che la bava alla bocca era quasi sicuramente un sintomo da avvelenamento. Per averne la certezza avrei dovuto fare un’autopsia ma non ho potuto perché era costosa ed io non ho un budget che mi consentiva di farlo; mi sono accertata intorno della presenza di esche per topi  o di altre sostanze velenose. Non ho trovato nulla e ho preferito conservare i soldi per curare e dare da mangiare gli altri pelosetti.Anche lui giace sepolto nel mio giardino.
 
In questi 20 anni in cui mi occupo di animali ne ho salvati tanti ma ne ho persi altrettanti, non solo per malattia ma anche per vecchiaia e il mio giardino è un piccolo cimitero di anime.
Voglio ricordarvi che mamma Giusi vive in un posto molto isolato; sono pochi gli abitanti del villaggetto in cui abito e non ho buoni rapporti con tutti. Le gattare come me non sono sempre ben viste perchè la presenza di molti gatti procurano un certo fastidio.
Spesso, con l’arrivo di forti temporali, la strada dove abito si allaga e percorerla per raggiungere il paese che dista qualche chilometro non è semplice, ma non mi perdo d’animo. Mi metto galosce e impermeabile e neanche questo mi ferma. Non voglio dire che sono invincibile, ma che mi sforzo sempre al massimo per non far mancare niente ai miei mici. Comunque qualche volta sono rimasta isolata e non ho potuto uscire da casa per la forte pioggia; è meglio che non faccia imprudenze. Se mi accadesse qualcosa chi si occuperebbe più di queste creature?
Conto sempre sulla solidarietà di chi ama gli animali e sà quanto sia dura affrontare ogni giornata. Sono sempre ricambiata dal loro amore e spero di poterli aiutare fino agli ultimi giorni della loro vita, sotenendoli, curandoli, amandoli.
 
Confido molto nelle adozioni a distanza perché questo mi dà la certezza di ricevere aiuti ogni mese, ma qualsiasi altro tipo di aiuto potete darci per noi sarà sempre importantissimo.
 
Mamma Giusi vi aspetta! Ci sarete?
Un caro abbraccio a tutti voi e grazie.
 
Seguitemi con le notizie e gli aggiornamenti anche sul mio contatto facebook: Giusi Boggio

Il fedele Cico

Tutto iniziò con la morte della mia cara mamma. Lei era più grande di mio papà di quasi 10 anni; era una madre dolcissima e sempre allegra. In tarda età si ammalò di cuore e all’età di 78 anni, nel 1977, ci lasciò.
I miei genitori furono sposati per quasi 50 anni e la morte di mia madre fu un durissimo colpo per noi figli, ma soprattutto per mio padre. Ancora oggi sento la sua mancanza…
Dopo la sua scomparsa mio padre, nonostante avesse in casa 8 gatti, mi disse che avrebbe avuto piacere di tenere anche un cane. Dopo neanche una settimana dalla sua richiesta, mentre mi recavo a  buttare la spazzatura, trovai in un cassonetto un batuffolo che piangeva disperatamente. Lo presi e lo portai a casa; lo lavammo perchè era molto sporco e telefonammo a mio padre per raccontargli dell’accaduto.
Mio padre lo volle subito con lui e lo portai a casa sua, con i miei figli. Cico, questo il nome che gli diede, ma constatammo che non stava sicuramente bene. Lo portammo dal veterinario e gli diagnosticarono molti problemi, non per ultimo la scabbia. Ricordo che spesi quasi un milione delle vecchie lire per rimetterlo in sesto. Il cagnolino rispose bene alle cure e guarì perfettamente!

Cico_1Cico e il mio papà diventarono inseparabili; era un compagno fedele e spesso guardavano la tv insieme. Lui amava il telefilm dell’ispettore Rex; dormivano insieme, mangiavano insieme, insomma Cico riuscì in parte a colmare il vuoto che mio padre aveva nel cuore dopo la morte della moglie.

Passano gli anni; mio padre era un uomo che credeva molto nella sua indipendenza ma la vecchiaia e i malanni arrivano per tutti: un giorno, mentre era solo in casa, mise un piede in fallo e la conseguenza di una brutta caduta fu il femore rotto. Venne ricoverato subito in ospedale e si sa, per gli anziani la riabilitazione è molto lunga. Parlo con mio fratello e decidemmo che non era possibile lasciare Cico da solo, per cui lo portai a casa con me.
Terminata la riabilitazione non fu più possibile per il nostro papà tornare a vivere da solo, quindi ci alternammo nel prenderci cura di lui dato che oltretutto soffriva di diabete e doveva seguire un particolare regime alimentare; insomma andava accudito in tutto e per tutto.

Con noi è stato felice ed ha vissuto gli ultimi anni della sua vita in serenità, lasciandoci il 18 luglio del 2012.

Cico_2Nel dicembre di 5 anni fa io accuso un malore alla schiena e devo subire un intervento. Tutto si risolve in bene ma mentre un giorno devo recarmi in ospedale per rimuovere i punti passando vicino a Cico che, come spesso, si sdraiava sotto il portico insieme ai gatti, noto che non si muove. Capisco immediatamente che è una situazione anomala e al mio ritorno porto subito Cico dal veterinario. Purtroppo la notizia è molto triste: Cico ha un tumore al fegato ed è in fase terminale. Decidiamo con dolore di non farlo soffrire…
Non riesco a descrivere quello che ho provato mentre gli facevano le punture sedative e gli tenevo la zampa. Quante lacrime…

Cico_3

Così anche Cico ci ha lasciati ed ora è sepolto nel mio giardino. E’ morto il 18 aprile del 2012, lo stesso giorno di mio padre, ma tre mesi prima.
Forse sarà una coincidenza, ma anche mio padre se ne è andato serenamente nel sonno, come il suo amato Cico…